I Produttori si prendono la scena

I Produttori si prendono la scena

Sono passati gli anni in cui la produzione di una canzone era un’informazione di secondo piano, quando ciò che contava veramente era chi ci metteva il flow (e lo status). Stanno aumentando gli album solisti dei produttori che stanno dando sempre più un’impronta chiara e precisa della loro personalità artistica. Mace è stato il vero capostipite moderno di questa tendenza, con album dal successo strabiliante come OBE e il più recente Māyā, in cui rapper e artisti di grande fama si prestano a portare il proprio stile e il proprio pubblico su basi eclettiche di piena sperimentazione, come quelle che il produttore milanese non si stanca di sfornare. 3D, storico producer del rapper nayt, ha esordito con Empirìa, un album composito di tracce spinte e altre più riflessive, che contengono, tra gli altri, due grandi testimonianze del rap italiano: Experience di Jesto, da poco scomparso, e Fuori Controllo di Grandi Numeri, con un feat inedito di Primo. Ci prova anche Stabber con il suo Trueno, dai risultati altalenanti, o Dj Shocca che torna con una preziosa riedizione del suo storico 60Hz, che riesce a dare nuova luce all’intera scena rap. Infine Sick Luke e Charlie Charles, rispettivamente con Dopamina e La Bella confusione, ci hanno dimostrato come una strumentale importante può abbinarsi a un testo profondo; questo non sarebbe stato possibile senza la loro lungimiranza sulle collaborazioni autoriali da intraprendere. Se all’inizio di un pezzo sentiamo Ah, ma questo è Sala o Just do It siamo già pronti ad aspettarci lo stile disincantato di Sala o quello graffiante di Lucienn. Il producer tag diventa una sorta di comfort, il segnale che ci fa riconoscere il mondo in cui ci sta portando il compositore, con i suoi artisti e le sue melodie. I produttori si stanno riprendendo la scena e non potremmo esserne più contenti.