Un alieno tra gli umani


Io sono il viaggio”, la seconda vita di Caparezza

Era il lontano 2003, quando in America spopolavano i singoli In Da Club e P.I.M.P. di 50 Cent, l’Italia era in preda a una morsa di calore, “l’estate più calda del secolo” citano i giornali. Lo stesso calore che trasmise Caparezza in quel Festivalbar con il brano Sono fuori dal Tunnel. Michele Salvemini (in arte Caparezza) nasce il 9 ottobre del 1973 a Molfetta, dove esattamente 52 anni dopo pubblica un estratto del suo album: Io sono il viaggio (9 ottobre 2025). Diventato già un personaggio con il suo stile inconfondibile dovuto alla sua folta chioma un po’ invecchiata, Michele riesce a mettere ancora una volta in risalto la capacità di essere un artista completo a 360°. Un artista con la A maiuscola che riesce a svolgere il suo lavoro tenendo cura di tutti i dettagli, non cambiando mai il suo stile che l’ha reso unico nel suo percorso artistico, come si evince nel videoclip del singolo in cui non è solo attore, ma anche regista (così come era successo per Sono fuori dal tunnel). Stavolta la voglia di disegnare il suo mondo non si ferma solo ai videoclip del singolo, e debutta con il suo fumetto Orbit Orbit, dall’omonimo album da cui è tratto Io sono il viaggio

Nel percorso degli ultimi anni, Caparezza ha abbandonato la verve rap-rock e la satira sociale che lo contraddistinguevano ai suoi esordi e quella urgenza espressiva sfrontata e immediata, per abbracciare oggi sonorità più elettroniche e riflessive. In Io sono il viaggio il viaggio diventa metafora di trasformazione e rinascita.

SOGNO UN VIAGGIO DI MELVILLE
NON UN CARGO DI MERCI
LA MIA VITA PER MOBY DICK E NON PER UN PAIO DI PESCI
CAPAREZZA, IO SONO IL VIAGGIO, 2025

Caparezza oppone il viaggio simbolico della conoscenza e della ricerca interiore — ispirato al romanzo di Melville — al materialismo e alla routine quotidiana. Non cerca un “cargo di merci”, cioè il profitto, ma un senso più profondo, disposto a rischiare tutto pur di inseguire la propria verità.

31.10.2025 Gianpiero Favara