La nostalgia delle ventenni


La fragilità dell’amore nel nuovo brano di Scozia

Se ascolti rap e sei cresciuta in un mondo di immagini e codici che non parlavano di te, impari presto a entrare in immaginari che non sono tuoi. È così importante il genere nella musica? No, è vero che la MUSICA VA OLTRE, TI GIURO CHE VA OLTRE come ci dice giustamente la stessa Eleonora Antognini, in arte Ele A, all’interno del suo 64 barre, eppure partiamo da presupposti diversi che ci schiudono mondi diversi e questo bisogna accettarlo. Amo Doechii, Madman, Kendrick Lamar e anche Myss Keta, ma per anni ho sognato qualcuno che flexasse nella mia lingua, nel mio modo di immaginare il mondo. Gli altri li ho sempre apprezzati, ma i modelli in cui si muovevano — forti, a volte perfino iconici — erano lontani da me, preimpostati in un’estetica che non sentivo mia. Poi arriva Ele A con la sua Con le mie G e riconosco la comunità di sorelle che si capiscono con un battito di ciglia e si tengono i capelli in serata, anche se non fanno le parrucchiere.

STO CON LE MIE G PERCHÉ UNA SORELLA È PER SEMPRE
PER TE MI STACCO UN BRACCIO, NON DICO: "TI VOGLIO BENE"
FINO A QUI TUTTO BENE COME IL 10 SETTEMBRE
CI ALZIAMO E CADIAMO INSIEME, CI SCAMBIANO PER GEMELLE
ELE A feat GUÈ, CON LE MIE G, 2025

Antognini non ci regala solo un punto di vista, ma un mondo dove migliaia di ragazze della mia generazione si possono riconoscere. Pixel, l’album di esordio della rapper ticinese, vuole richiamare la moda della nostra adolescenza, piena di Hello Kitty e blog dell’era proto-digitale, in una chiave nostalgica molto interessante: il blurrato, il pixel appunto. Il tema si accompagna a uno stile estetico definito e preciso, con un leggero autotune melodico in alcune tracce che si sposa alla perfezione con l’eco nostalgico dei suoi testi. I ricordi sono vicini, ma inafferrabili, un tempo in cui era facile immaginarsi milioni di possibilità scrivendo sulle note del telefonino i nostri pensieri. E all’improvviso, si è adulti, dalla cameretta si esce e rimane solo un ricordo digitale della mente di una ragazzina.

AVEVO LE NOTE COL LUCCHETTO E
DENTRO TUTTE LE COSE CHE DEVO DIRTI
MA LA BOCCA CUCITA COME HELLO KITTY
IL MONDO CORRE FUORI DAL FINESTRINO
IO NO, NOSTALGIA QUANTO MI DA FASTIDIO, LO SO
ELE A, PIXEL, 2025

Il tempo di cui parla lo riconosco, quella nostalgia di cui siamo imbevute fin da piccole con i primi esperimenti sul pc, con la voglia di esprimerci e di essere grandi oltre il nostro genere e curiose di tutto. Ele A va oltre il genere, ma mi racconta, ci racconta, proprio perché non vuole assumere una maschera o fare del suo genere un meccanismo performativo, ma essere se stessa con le sue storie, le sue paure e le sue sorelle. Antognini è un’artista che si sta costruendo e non mi sarei aspettata di ascoltare un album così pensato e centrato. Pixel riesce a dare, tramite estetica, testi e sound, la testimonianza di un sentimento preciso e vero, privo di costruzioni. E dopo tanto tempo, una rapper ha flexato non volendo assomigliare a nessun altro.

14.10.2025 Chiara Calcara