“Universo Neffa” all’Unipol Forum
Salvami, risplendi e scaldami,
Voglio sole
Cerco nuova luce nella confusione di un guaglione.
Era il 1996 quando Giovanni Pellino (in arte Neffa) scriveva uno dei brani più iconici del Hip-Hop italiano dopo lo scioglimento con il gruppo dei Sangue Misto.
Quel sole, quel calore che lui cercava ormai da quasi trent’anni finalmente è arrivato. Lo ha visto manifestarsi quel 5 novembre 2025, all’Unipol Forum di Milano, dove più di diecimila persone hanno assistito al “ritorno del uaglione sulla traccia” tendendo l’energia e il carisma di un artista senza tempo, senza età e senza confini musicali.
Non a caso, il suo primo brano dell’album con cui è tornato al rap, Canerandagio, mette in evidenza quanto maturato nel corso del suo percorso artistico.
“
Un po' per dire che mi sono fatto vecchio
E non mi dire che è tutto finto
Finisce che nemmeno io lo so quanto ho perso e quanto ho vinto
Eh no, Giovanni non è invecchiato affatto, perché tenere il palco alla sua età per quasi tre ore non è da tutti, soprattutto per un artista che ancora oggi riesce a mettersi in discussione portando un rap moderno, suoni diversi dal Neffa a cui siamo abituati. Il “Maestro” ha scelto il divertimento con i suoi colleghi, collezionando moltissimi feat, piuttosto che cercare la hit facile o il suono prevedibile.
mo c’ho sto modo
e un pò ti tira scemo
Che modo? andando fuori le regole, fuori gli schemi, creando una scaletta che nessuno si sarebbe mai aspettato, perchè è lui il conduttore dello show, portando sul palco dai pezzi storici dei Sangue Misto, come Cani Sciolti e Lo Straniero, passando da Il mondo nuovo, fino ai pezzi più recenti. Uno show per tutte le generazioni, ma è sicuramente l’ultimo progetto, Canerandagio, a fare da padrone. Il ritorno di Neffa nella scena urban italiana non è stato solo un evento atteso. quanto la chiusura del cerchio, il ricomporre un discorso interrotto. In questo lavoro ambizioso e personale l’artista ha riletto il rap italiano con uno spirito libero, fuori da mode ed etichette, mettendo insieme l’eredità old school e la voglia di sperimentare, mostrando una maturità artistica evidente. L’album in sè è diviso idealmente in due anime: una più istintiva, ruvida e immediata, e un’altra più consapevole e introspettiva. Neffa, in quel concerto, ci ha mostrato l’autenticità del suo progetto e la padronanza di testi metrici complessi, padroneggiati con performance da vero artista. Non avevo dubbi, ma si è riconfermato luce senza tempo del rap italiano, capace di tenere insieme passato e presente con autorevolezza. E dopo la fantastica data di Milano, non vediamo l’ora di vederlo nel Club Tour 2026 che ha appena annunciato. Siamo pronti a stupirci ancora.
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