Se le canzoni d’amore non sono morte, perché dovrebbe esserlo Giaime?
Il 17 ottobre è uscito LOVE SONGS NEVER DIES, l’ultimo EP del rapper milanese Giaime. Negli ultimi anni aveva pubblicato soprattutto singoli, ma questo progetto segna un ritorno più compatto. Ad aprire l’EP c’è IO&TU, uscito il 10 ottobre su tutte le piattaforme. Insieme al progetto sono arrivati anche il rispettivo merch e l’annuncio di un concerto a Milano: infatti il 22 gennaio 2026 si esibirà a Milano, da Santeria Toscana 31. Classe ’95, Giaime nasce a Milano per poi trasferirsi a Pescara da piccolo. A 14 anni, tornato nuovamente a Milano, fonda il suo primo gruppo rap: la 5012. Sono gli anni delle prime comparse su YouTube con gli amici di allora, tra i quali figura un giovanissimo Lazza. Parallelamente inizia anche la carriera di attore partecipando alla serie In Tour su Disney Channel insieme ai Panpers: è così che l’ho conosciuto. Ricky, il batterista timido e simpatico, fece battere il cuore alla me bambina di allora. Nel frattempo uscivano anche i pezzi più iconici della sua adolescenza: Minorenni coi trampoli, Solitudine. Nel 2013 arriva Blue Magic, un album intensissimo che ho personalmente amato, con la copertina ancora più iconica. Un altro progetto degno di nota è Prima scelta: l’album che mettevi guardando fuori dal finestrino mentre il pullman ti portava a scuola. È con Andry The Hitmaker che nascono i pezzi più forti del suo repertorio: No Stuntman, Regina&Re, Timido, Sesso tutta la vita, il progetto Gimmi Andryx. Potrei continuare all’infinito: Giaime, nella mia playlist delle superiori, era un must. Non c’era verso di togliermelo dalle cuffiette: ricordo i miei allenamenti di taekwondo in cui NO STUNTMAN la faceva da padrone insieme ad altri brani di suoi colleghi. L’energia che mi trasmetteva era implacabile, mi sentivo come dotata di superpoteri. I suoi ultimi lavori mi avevano delusa, lo ammetto, ma l’affetto è rimasto. Non sarei mai riuscita a “eliminarlo” per così poco. Ho provato ad ascoltarlo ma con scarsi risultati, lo persi di vista per un po’. L’EP Mula del 2020 resta l’ultimo progetto che avevo realmente apprezzato. I brani successivi sono stati un “ni”: Storia si faceva ascoltare, Instabile te lo faceva voler bene,Giungla e Santorini per me, purtroppo, non sono proprio esistite. Poi è arrivato l’EP del mese scorso e mi ha lasciata esterrefatta. L’ho ascoltato solo pochi giorni fa, in palestra, motivata dalla data di Milano appena annunciata: il ritorno di Giaime mi aveva risvegliato qualcosa. Very Good l’ho sentita in loop per non so quanto tempo; dopo sono arrivate Polaroid, Mezzaluna, Porto d’armi. IO&TU già la conoscevo: quella l’avevo ascoltata appena uscita. Quando Giaime torna è sempre bello, soprattutto quando lo fa con l’intenzione di restare. L’energia di alcune di queste canzoni mi ha riportato a quando avevo 15 anni ed ero una “minorenne coi trampoli”. Ora lui ha 30 anni, io ne ho 24: siamo diventati “superadulti” coi piedi ben piantati per terra. In questo EP il centro è l’amore: l’amore nonostante la fine della relazione. IO&TU parla della fine di un rapporto che forse non voleva nemmeno finire, ma che è stato travolto da qualcosa di più grande. Andare oltre ciò che si è, a volte, è impossibile: possiamo fare del nostro meglio, ma il nostro limite più grande siamo noi stessi. Non possiamo uscire da noi. C’è il ritorno alla quotidianità, il mondo che continua a girare senza sapere cosa stai vivendo dentro. C’è il cane che ti sorride quando torni a casa: un’immagine tenera e al tempo stesso triste. Lui sorride… ma riceve un sorriso indietro? L’argomento tabù è la relazione stessa, l’altra metà della coppia, ciò che si è condiviso. Anche la sofferenza diventa tabù: non se ne parla, non la si vuole affrontare. Meglio evitarla. Polaroid è un altro colpo. È in una foto che si congela un momento, una relazione. Qui Giaime parla del vuoto: un vuoto lasciato, un vuoto che si impossessa di lui, fino a farlo diventare vuoto a sua volta. E nonostante tutto, quella persona non l’aveva mai compreso. Non c’è comprensione, in questo amore. Mi dispiace molto non poter partecipare al suo live di ritorno, ci sarei corsa senza esitazioni, ma purtroppo sono bloccata a Roma e ciò che posso fare è solo ascoltare la sua musica fino alla nausea, certa che non lo abbandonerò più.
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